La portalettere, di Francesca Giannone. Una storia ambientata in Salento tra gli anni Trenta e Cinquanta
Pillole di #recensione
In attesa del vincitore del Premio Bancarella (“La portalettere” è tra i cinque finalisti) ho ascoltato la storia di Anna su Audible.
Ho acquistato il cartaceo alla Fiera del Libro di Torino, allo stand della casa Editrice Nord, dove il romanzo di Francesca Giannone la faceva da padrone insieme ad altri storici o saghe familiari. Tuttavia quando viaggio non riesco a leggere e mi viene in soccorso l’audiolibro.
Su Audible per Salani, “La portalettere” è letto da una bravissima Sonia Barbadoro, capace di dosare sussurri e imprecazioni, di entrare nella storia con delicatezza e poesia, così come è lo stile del romanzo.
“La portalettere” è ispirato alla vita della nonna dell’autrice, che dalla Liguria si trasferisce nel Salento in un’Italia a cavallo tra le due guerre.
È il 1934 quando Anna scende dalla corriera, a Lizzanello, un paesino di poche migliaia di anime, al seguito del marito Carlo, che è rientrato a casa dopo anni trascorsi al Nord.
Anna è la forestiera: bella, istruita e anticonformista. E forestiera resterà per sempre, soprattutto dopo che partecipa e vince il concorso alle Poste per diventare portalettere, un mestiere che la porterà a conoscere le anime più nascoste e fragili del paese.
Prima a piedi e poi in sella alla bicicletta, Anna consegnerà la posta ai cittadini di Lizzanello entrando nelle loro vite.
Oltre a quella del marito Carlo e del loro figlio Roberto, l’autrice Francesca Giannone ci narra anche le vicende di Antonio, fratello di Carlo, della cognata e della adorata nipote Lorenza e le relative scelte di vita che si intrecciano con i segreti di famiglia e la morale dell’epoca.
Francesca Giannone tiene le fila di più sottotrame, regalandoci un romanzo pieno e coinvolgente.
La storia di Anna è quella di una donna emancipata, una sorta di “pecora nera” della famiglia, per lei acquisita, dei Greco a Lizzanello, dagli anni ’30 fino agli anni ’50.
Attraverso la consegna della posta, l’autrice ci racconta lo sfondo della Prima Guerra Mondiale, della prima industrializzazione mancata al Sud, i viaggi verso nuove terre per trovare lavoro o per sfuggire a un amore non corrisposto e le istanze femministe per il diritto al voto.
Un caleidoscopio di vite che girano intorno ad Anna, la prima donna portalettere al Sud, originaria del Nord.
Consigliatissimo sopratutto l’audiolibro: Sonia Barbadoro rende ancora più bella una storia che funziona ed è ben articolata!
Domani, 16 luglio il verdetto del Bancarella, anche se per me tutti i romanzi in finale sono meritevoli, soprattutto il libro di Bea Buozzi di cui vi ho già parlato sulla mia pagina Instagram.
Staremo a vedere. Intanto buona lettura o ascolto!
Se vuoi leggere altre recensioni, clicca qui