Pillole di recensione del romanzo di Ferzan Ozpetek
La storia mi é piaciuta molto, la scrittura è intensa e sono riuscita ad essere lá, nei luoghi narrati.
Ho dovuto però, rileggere alcune parti della vicenda, perché, se da una parte lasciano il lettore in sospeso, dall’altra lo confondono. O forse é proprio questo il senso?
Tentare di capire quello che non si può spiegare, a cui invece, a tutti i costi, vogliamo trovare una risposta razionale.
A volte non si può spiegare quello che anche a noi è ignoto, difficile da decifrare, perchè alcune sensazioni dell’anima arrivano così, rimangono nel profondo a lungo, come un virus latente. La vita va avanti e sembra che il passato, i ricordi, quello che è stato sia ormai altrove, come se fosse accaduto a qualcuno diverso da se stessi.
Ho immaginato il film, leggendolo, la sceneggiatura di una possibile pellicola che il regista, che io amo molto, credo possa realizzare: in quell’occasione sono certa, renderà più chiari alcuni passaggi o farà in modo che lo spettatore resti così, incredulo, cercando da sé la propria risoluzione.
Consiglio la lettura: se la trama non è particolarmente “nuova”, é incastrata talmente bene che il lettore arriva in fondo, pagina dopo pagina, in un attimo…come un respiro.