Due gemelli e il Sessantotto: i giorni del giudizio

Due gemelli, due modi di vivere il Sessantotto in Italia. L’interessante romanzo di Sabina Colloredo

Mi piace molto Sabina Colloredo, conosciuta anni fa alla biblioteca di Busto Arsizio. Ci portai una classe: presentava la storia di Lucetta, una giovane che fuggiva, con la madre, dagli inquisitori del Tribunale, nell’Italia della caccia alle streghe.

Il suo amore per le vicende del passato si trasforma in narrativa fluida, che sa parlare con semplicità ai ragazzi, ma anche agli adulti che amano i romanzi storici “alla portata di tutti”.

La forza dei romanzi di questa autrice é la scrittura diretta, immediata, capace di raccontare con chiarezza contesti storici importanti e dalle molte sfaccettature.

É questa la forza de “I giorni del giudizio”: Sabina Colloredo ci racconta il Sessantotto in Italia, la lotta armata, gli studenti in piazza e le manifestazioni che hanno caratterizzato uno dei periodi più difficili del nostro paese, attraverso gli occhi di due fratelli gemelli, Annina e Ettore, due sguardi sul mondo completamente differenti. La forza sta qui, nei personaggi, che ci portano a capire l’ideologia di uno e dell’altro schieramento, i fasci e la sinistra operaia, anche se i fratelli abitano in un elegante appartamento alla Maggiolina di Milano.

Interessante il personaggio della Marina, che per tutto il romanzo è “la” Marina, con l’articolo determinativo davanti. Lei, che viene dalla Valtellina ed é una sorta di governante della famiglia, è in grado di dispensare consigli e sorrisi mentre stira i panni o prepara la cena.

La Marina stempera la tensione. Non é facile essere figli di un ex partigiano, ora un uomo importante dedito al lavoro e una madre anticonformista determinata a insegnare la libertà individuale e ad andare controcorrente.

Il preside mi fece un cenno e io lo seguii con il cuore in gola. Ettore ed io dovevamo vestirci come gli altri studenti, in modo adeguato e rispettoso del luogo in cui ci trovavamo. Ascoltai la ramanzina a testa bassa, cercando di nascondere le nappine a foglia di marijuana che ciondolavano dal colletto della casacca.

Avrei dovuto presentare Sabina e il suo romanzo, ma la situazione pandemica ci ha costretto a rinviare l’incontro. Nell’attesa di riprogrammare l’evento a Busto Arsizio, vi consiglio la lettura de “I giorni del giudizio”.

 

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SARAH PELLIZZARI RABOLINI

Ho sempre scritto per quotidiani e webzine raccontando di libri, teatro e cinema: continuo a farlo qui, a modo mio, “Con i miei occhi”.