Sabato 12 febbraio sono andata al Teatro Repower per assistere alla prima di Grease, che tornava in scena dopo quasi due anni di fermo.
Per me andare a teatro è una sorta di magia, una sorta di antidepressivo naturale che fa bene all’umore.
La prima cosa che mi ha riempito il cuore di gioia è stata vedere il teatro pieno…ma pieno!
La seconda bellissima emozione è stata che mio figlio sedicenne accanto a me si agitava sulla poltrona come se su quel palco dovesse salirci lui. “Sono emozionatissimo” mi ha detto e alla fine, in piedi ad applaudire insieme a tutte quelle mille persone, mi ha ribadito che tornerebbe a vederlo anche il giorno successivo: “Grease è sempre Grease!”
La terza ragione per cui il teatro è magico è che, tra il primo e il secondo atto, mi piace ascoltare i commenti delle persone e uscire a prendere una boccata d’aria ha i suoi “vantaggi”: resti nel tuo angolino, bevi un caffè e “origli” indisturbata i commenti di quella umanità che ha lasciato il divano e le pantofole per farsi un bagno di cultura. Le persone parlano entusiaste dei personaggi, delle voci, delle coreografie e per un attimo questo tempo difficile viene spazzato via.
Ci siamo, siamo vivi e ancora qui, in presenza, a vedere uno spettacolo che va in scena da venticinque anni.
Già questa non è un’altra magia?
L’ultima delle cose che mi sono capitate è che il “mio” sedicenne mi sfiora il braccio e mi sussurra che è agitato anche perché accanto a lui è seduto Gaudiano, che abbiamo visto in Ghost, nonchè vincitore delle Nuove Proposte del Festival di Sanremo dell’anno scorso. Lui si accorge, sorride, è gentile, facciamo quattro chiacchiere e una foto insieme.
Poi le luci si spengono e la greasemania si manifesta.
Un cast di giovani talenti si muove in armonia con nomi già noti del musical italiano, come Giorgio Camandona che veste i panni di Kenickie, super rock rispetto alle versioni precedenti, Gioacchino Inzirillo nei panni di Doody, una garanzia di voce e presenza e Gea Andreotti, new Rizzo, bravissima davvero.
Amerigo Vitiello è la novità di questo Grease: un angelo e un Vincent Fontaine dal “fisico bestiale”, come direbbe Luca Carboni, una voce altrettanto rock e importante senza contare che sta sul palco con disinvoltura.
I giovani performer sono tutti capaci e preparati. Cito Francesca Ciavaglia ed Eleonora Buccarini, rispettivamente Sandy e Frenchy perché hanno “modernizzato” i personaggi: l’insicura Sandy sin da subito lascia intendere che forse tanto impacciata non è, tratteggiando così quell’evoluzione che porterà la protagonista a cambiare. Frenchy è più “fumetto”: è divertente e disincantata, lontana dal personaggio delle prime versioni, che forse restava più nell’ombra e ora emerge maggiormente.
Allo stesso modo Simone Sassudelli è chiamato a interpretare un Danny ben diverso dal John Travolta del film o da Gianpiero Ingrassia fino all’ultima versione con Giulio Corso.
Anche lui ha una bella voce e padroneggia il palco, tuttavia, devo ammettere, che resto per un attimo senza parole, perché mi sembra che Danny non sia Danny.
All’intervallo bevo un caffè e penso che Danny è “diverso” dal consueto. È l’unico aggettivo che mi viene in mente nell’immediato.
Quando rientro in sala incontro proprio il regista, Saverio Marconi. Lo saluto e scambio con lui due parole mentre una bambina corre intorno a noi.
Le luci sono ancora accese, qualcuno sta prendendo di nuovo posto. La mamma raggiunge la piccola per rimetterla a sedere e in quel momento Saverio Marconi chiede l’età della bambina: tre anni. Tre anni ed è in sala a vedere Grease con i genitori e lo spettacolo le piace proprio tanto! Mi guardo in giro. Ci sono molti altri giovanissimi spettatori.
Saverio Marconi domanda se può fare una foto ricordo, tanto che la signora chiede se lui sia proprio il regista, come a dire che forse la foto è lei che dovrebbe chiederla a lui. “Una bambina di tre anni che vede Grease: non mi è mai capitato!” risponde Marconi e io improvvisamente capisco: quello che era moderno vent’anni fa non può più esserlo oggi.
Svecchiare i personaggi, renderli attuali e fruibili anche alle giovani generazioni, è realizzare uno spettacolo che oggi, dopo venticinque anni, possa essere visto anche dalle giovani generazioni!
Di fronte al cambiamento restiamo senza parole perché quello che ci frega, o almeno per me, sono le aspettative: quell’idea che un classico debba rimanere tale.
Invece, il successo di un musical così longevo e apprezzato come Grease, forse sta proprio qui: nella capacità camaleontica di rinnovarsi e di tratteggiare una scia dietro di sé di persone che sono in piedi, ballano e applaudono e tra questi ci sono anche i più piccoli.
Come se quel cast di nuove promesse e già affermati artisti del musical, facesse da specchio al pubblico attuale costituito da differenti generazioni, tutte 2.0.
Se Grease è sempre Grease, in questa nuova versione ringiovanisce e la brillantina diventa frizzante energia che fa ballare e divertire anche i più piccoli!
INFO E BIGLIETTI
Sito ufficiale grease.musical.it
Regia di Saverio Marconi, regia associata Mauro Simone.
(Nella locandina sotto, il cast completo)
#greasemania su Facebook @greaseilmusical e Instagram @compagniadellarancia
PROGRAMMAZIONE 12 FEBBRAIO – 6 MARZO 2022
Venerdì 18 febbraio ore 20.45
Sabato 19 febbraio ore 15.30 e 20.45
Domenica 20 febbraio ore 15.30
Dal 24 febbraio: da giovedì a sabato ore 20.45; sabato e domenica ore 15.30
(eventuali variazioni del calendario verranno comunicate sul sito www.teatrorepower.com e sui canali social)
BIGLIETTI
Poltronissima Repower € 52 (ridotto under 14 € 25) / Poltronissima € 39 (ridotto under 14 € 20)
Prima Poltrona € 32 (ridotto under 14 € 20) / Seconda Poltrona € 25 (ridotto under 14 € 20)
Prezzi speciali per Gruppi (min 10 persone): ufficiogruppi@teatrorepower.com tel. 02 48857.333
TEATRO REPOWER
Via G. Di Vittorio, 6 – 20090 Assago MILANO (linea verde M2 fermata Milanofiori Forum)
Tel. 02 48857 7516
L’ingresso in teatro è consentito con Green Pass Rafforzato e mascherina FFP2
Si ringrazia l’ufficio stampa
Nel mio video, i saluti finali dello spettacolo di sabato 12/2.